Sabato il Teatro Verdi a Sassari, per la rassegna Abbabula, ospiterà i Baustelle, uno dei migliori gruppi nel panorama musicale italiano. Dopo il concerto party al Tumbao con dj set | |
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SASSARI - Mancano, oramai, poche ore per l'atteso concerto dei Baustelle, che si terrà al Teatro Verdi di Sassari sabato 26 Aprile alle 21. L'importante appuntamento (tra l'altro si tratta della prima e unica data della band toscana in Sardegna) è organizzato dalla cooperativa Le Ragazze Terribili ed è il primo appuntamento della rassegna Abbabula, giunta ormai alla sua decima edizione. Le prevendite si possono trovare da Ticketok in via Tempio 65 a Sassari e il biglietto ha lo stesso costo sia in prevendita che al botteghino (15 euro). I Baustelle, formazione attiva già da otto anni e con all'attivo ben quattro dischi, è attualmente in tour per portare in tutta Italia l'ultimo lavoro, "Amen". Questo album, che rispetto al passato ha ricevuto non solo i favori della critica, ma anche del pubblico, ripercorre i sentieri già battuti dai precedenti episodi "Sussidiario illustrato della giovinezza", "La moda del lento" e "La malavita". Lavori segnati da raffinati arrangiamenti, che se da un lato strizzano l'occhio a un certo rock alternativo britannico dall'altro modernizzano Gainsbourg e altri. Ma la musica dei Baustelle è difficilmente inquadrabile con etichette preconfezionate, legata com'è a un immaginario del tutto unico e particolare. La notte di sabato a Sassari offre anche un'altra opportunità. Alle 23 il Circolo Arci Tumbao ospiterà il dj set di Supermarket. Mark e Astrid i due dj romani che si celano dietro questa sigla saranno affiancati per l'occasione dal dj sassarese M@nsun. Le serate di Supermarket night, ormai famose nella Roma alternativa, sono caratterizzate da un'esplosiva miscela di indie rock, electro, brit pop, in cui hanno la prevalenza le novità musicali ma ogni tanto compaiono vecchi classici, prendendo spunto dai dj europei ora di moda come Justice e SebastiAn per esempio. |
venerdì 25 aprile 2008
A Sassari l'alternativa eleganza dei Baustelle
venerdì 18 aprile 2008
I BAUSTELLE AL 1° MAGGIO
lunedì 14 aprile 2008
Opera di Maurizo Cattelan del 2007.
A quest'opera di Maurizio Cattelan del 2007 si sono ispirati i Baustelle per la loro Charlie Fa Surf. Rappresentando il teen ager "piantato" al banco di scuola Cattelan ha voluto rappresentare il vuoto esistenzialista dell'adolescenza, il disagio del sentirsi sempre fuori posto e la "quasi" diretta via al mondo delle droghe leggere. Un'opera che fa riflettere, alla quale i baustelle si sono ispirati per il loro nuovo singolo, tema affrontato la solitudine di un'esistenza anomala.
Michela
domenica 13 aprile 2008
sabato 12 aprile 2008
Nuovo singolo per i Baustelle
Il nuovo singolo “Colombo”, brano che apre il disco, è ispirato al famoso tenente Colombo dell’omonima serie televisiva americana.
“Gli assassini della serie che chiamano a gran voce l’arrivo dell’investigatore-giudice che li punisca e metta fine alla loro condizione di esseri umani occidentali schiavi del potere e della violenza. Una metafora”.
giovedì 3 aprile 2008
Cristianità come marketing di se stessi
mercoledì 2 aprile 2008
Cristianità selettiva
Il punto è che o sei cristiano o non lo sei. O sei credente e praticante o non lo sei. O rispetti la dottrina cristiana nella sua interezza o, in caso contrario, non sei cristiano. Il Nuovo ed il Vecchio testamento sono molto chiari. Ci possono essere passaggi suscettibili di qualche interpretazione, ma i punti salienti della dottrina cristiana sono scritti nero su bianco. Che l’essere umano sia per sua natura portato all’errore è pienamente comprensibile, ma che una persona si dichiari e ritenga cristiana quando vive la propria esistenza nell’ignoranza cosciente degli insegnamenti più elementari della propria religione non è ammissibile. Quella persona non è cristiana.
sabato 15 marzo 2008
da il Giornale: Baustelle, gli atei devoti del rock: "Ossessionati dalla spiritualità"
Milano - Francesco Bianconi, i suoi Baustelle sono tornati con un singolo, Charlie fa surf, che le radio trasmettono con i beep sulle parolacce e che nel testo fa riferimento addirittura a un antidepressivo, la paroxetina. Chi la prende?
«Io. Scrivo cose che mi fanno male. Non riesco a fare testi metafisici alla De Chirico, distanti da me».
Anche il vostro nuovo album Amen è un antidepressivo. C’è il rock suonato con spirito punk e c’è voglia di reagire alla disfatta del mondo.
«Volevamo fare un disco monumentale e barocco, di quelli che ai tempi del vinile erano doppi album. Ci siamo detti: e facciamolo».
Sono venute fuori 15 canzoni, un fiume in piena.
«E nel giro di due mesi erano già pronte».
L’atmosfera è anni 60/70, ed è pure molto cupa.
«Diciamo più vicina ai Velvet Underground che agli hippy».
E difatti quando li incontri, lui e gli altri due del gruppo, l’elegante Rachele Bastreghi e il razionale Claudio Brasini, i Baustelle sembrano subito fuori dal tempo: stravaganti, creativi, soprattutto preparati. La loro è una cultura onnivora, evviva!, e senza luoghi comuni. Sarà che vengono dalla provincia, quella di Siena, e quindi hanno dovuto sgobbare per dieci anni e tre dischi prima di farsi conoscere e aprire le porte che l’indifferenza aiuta a cementare. Oppure il merito è semplicemente del fatto che «siamo curiosi», come dicono in una trattoria qui a Milano davanti a un bicchiere di rosso, e che finalmente «anche le nonne della nostra Montepulciano si sono accorte che abbiamo fatto qualcosa di buono». Più sicurezza o più ispirazione: comunque sia, sono cresciuti. E cantano del tenente Colombo, di Alfredino Rampi o, per dire, del liberismo senza far sbadigliare, portando tutto al piano superiore, quello della riflessione, dei punti interrogativi, delle paure senza risposta. Ecco, in Amen c’è la tensione, che poi è il concime dell’arte germogliata in brani come Panico! o La vita va oppure Dark room. Perciò è uno dei dischi più attesi dell’anno e c’è già qualcuno che lo definisce «un capolavoro». Nientemeno.